domenica 7 ottobre 2012

La scuola esplode


di Marisa Melis
In questo periodo la nostra associazione è continuamente contattata da genitori, per avere spiegazioni sull'intricato mondo del sostegno scolastico.
Purtroppo nelle scuole "giocano" molto sulla scarsa o nulla informazione che hanno certi genitori che si affacciano solo ora in questa nuova realtà.
Lo ripeto, per la millesima volta, noi siamo genitori molto attenti alla salute dei nostri ragazzi e se possibile ancor di più per i nostri figli più deboli; siamo gentili, ma non siamo FESSI, siamo oberati di incombenze e problemi burocratici e dobbiamo rispondere anche alle "seccature" alle quali ci sottopongono impiegati poco informati sulle leggi che "dovrebbero" aiutare la persona disabile.
Però qualcuno esagera ed esce fuori dal seminato.
Tra i vari casi che mi sono capitati di recente, uno in particolare mi ha colpito: mi contatta una mamma, il cui figlio frequenta per la prima volta la scuola dell'infanzia e si trova davanti a questa assurdità: l'insegnante di sostegno ha deciso (in solitudine!) di fare un certo orario e, guarda caso, non combacia con la presenza del bimbo in classe.
Mi spiego meglio: tutti sappiamo che molti dei nostri figli devono fare certe terapie, i centri di riabilitazione tendono a fare queste rieducazioni per i bimbi piccoli la mattina presto (anche qui ci sarebbe tanto da dire...perchè la scuola dell'infanzia è scuola a tutti gli effetti e non un parcheggio!) perchè, non essendo ancora i bimbi alle prese con i compiti, DICONO che le terapie devono farle di mattina, mentre i bimbi più grandi la sera.
Questo bimbo la mattina nella prima ora di scuola è assente perchè in riabilitazione.
L'insegnante di sostegno asserisce che lei, a quell'ora, è a scuola.
Forse quest'insegnante non ha ancora capito che ruolo svolge: è un insegnante di sostegno e come tale deve seguire il bimbo quando è in classe. Sapendo che l'alunno non c'è mai a quell'ora, perchè ostinarsi a "sfarfaleggiare" in aula?
Bisogna subito andare dal dirigente scolastico, chiedere un GLHO (assurdo sapere che ancora tante scuole non lo fanno...ma come lavorano?) e stendere un PEI con gli orari della presenza del sostegno.
Ribadiamo il sostegno è nato per aiutare l'alunno disabile quando è in classe, non quando non è presente.
Se l'alunno manca per qualsiasi motivo nell'orario concordato è tutt'altra faccenda.
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ricordiamo i contatti dell'associazione Genitori Tosti:
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