venerdì 17 ottobre 2008

Colpevoli di avere figli disabili?

'E quanto si è chiesta e chiede ai suoi destinatari, la signora LiLia Manganaro.
Mai vorrei, una mattina, aprire l'uscio e veder spuntare l'angoletto di un foglio di carta da sotto lo zerbino, come invece è successo a questa mamma padovana, una mattina di qualche settimana fa.
Provando dolore, rabbia, disgusto e sconforto, immagino questa madre che si china, sfila il foglio e lo avvicina al volto per leggere ciò che una mano ignobile e vigliacca ha vergato.
Vigliacca perchè non ha avuto il coraggio di firmarsi.
Ignobile perchè altra definizione non trovo per il seguente (mantengo lo stampatello dell'originale):

'E DA ANNI CHE VI DOBBIAMO SOPPORTARE. AVETE CREATO DANNI INCALCOLABILI NELLA TRANQUILLITA' DEL CONDOMINIO. AVETE SOLO DIRITTI, LE REGOLE SIETE ABILI A FARVELE SU MISURA.
SIAMO IN UNA CASA CIVILE E NON AL COTTOLENGO.
PER NOTTI INTERE TREMANO I MURI.
DOMENICHE INTERE CON RUMORI INSOPPORTABILI.
VI SIETE FATTI L'ASCENSORE SU MISURA E QUANDO SIETE NELLE PARTI COMUNI (ENTRATE-PIANEROTTOLI) CREATE LO SCOMPIGLIO.
ANDATEVENE!
ANDATE VIA AL PIU' PRESTO
ANDATE VIA! VIA! FUORI
DETTE IN PAROLE SEMPLICI
AVETE ROTTO I C......I
PER ANNI
ANDATEVENE
ANDATE VIA


Questa mamma, cui va tutta la nostra solidarietà e ammirazione, non si è certo fatta intimorire ma ha presentato denuncia, ha scritto all'amministratore del condominio, al sindaco, al vescovo, al direttore dell'USL e quindi ha infilato copia di ciò che ha scritto anche nella cassetta della posta di tutti gli inquilini del condominio, dove abita da ben 28 anni.
Eccovi il testo, ripreso da Il Mattino di Padova:

Scriviamo per denunciare un fatto molto grave. Abbiamo trovato, sullo zerbino del nostro appartamento, un foglietto anonimo il cui contenuto ha profondamente ferito e offeso noi e i nostri figli. Non pensavamo che, nel 3° millennio nella Padova universitaria, ricca di tradizioni culturali, di solidarietà e volontariato, dopo quasi 30 anni di vita in questo condominio trascorsi mantenendo rapporti educati e civili con tutti, ci sarebbe capitato di leggere parole così violente, offensive nei confronti nostri e dei nostri figli disabili con autismo, privi di linguaggio. L’intolleranza, il livore, la discriminazione di cui è intriso quello scritto ci fanno venire i brividi e devono fare riflettere. Noi genitori, impegnati per anni nella scuola come docenti, abbiamo trascorso la vita a insegnare la tolleranza e di rispetto delle diversità. In particolare la sottoscritta continua a battersi per l’ inclusione scolastica e sociale delle persone con disabilità. Pur nella consapevolezza che una sola voce non fa coro e nella certezza che molti dei nostri coinquilini non si sentono rappresentati dalle parole incivili dello scritto pervenutoci, non vogliamo far cadere nel silenzio un episodio così grave e parliamo anche a nome di tutti quei genitori che subiscono senza fiatare, anzi sentendosi in qualche modo colpevoli. Vogliamo ricordare che leggi italiane e internazionali, conquistate in questi 60 anni, grazie alle battaglie di associazioni come Anffas, di forze politiche e sindacali, di uomini e donne intelligenti e sensibili, assicurano diritto di cittadinanza anche alle persone con disabilità. Vogliamo ricordare che:
1) la Costituzione all’art. 3 recita: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali»;
2) la Legge 104/92, rafforzata dalla legge n. 67/2006 (Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni) tutela i diritti dei disabili in ogni ambito della vita.
3) La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, all’art. 1 recita: «Scopo della presente Convenzione è promuovere, proteggere e garantire il pieno godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità e promuovere il rispetto della loro intrinseca dignità.
Per quanto sopra scritto, per noi che ci sentiamo feriti, per i nostri figli che non possono difendersi da soli (...) per tutti coloro che si trovano nelle nostre condizioni o che potrebbero trovarcisi in futuro, non potevamo far cadere nel nulla un episodio così grave: ci siamo già recati dai carabinieri e abbiamo inviato una denuncia alla Procura. A questo punto vogliamo chiedere se dobbiamo sentirci colpevoli noi come genitori, se desideriamo che i nostri figli possano tornare a casa alla sera, dopo aver passato la giornata al Centro Giovani psicotici dell’Ulss 16 (...) o se si deve sentire colpevole l’a utore di quell’ignobile foglietto, che non ha avuto coraggio di esprimere civilmente i suoi disagi guardandoci negli occhi.
Se volete scrivere alla signora per testimoniarle solidarietà cercate all'ANFASS di Padova, lei è il vicepresidente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

VIGLIACCHI .L'INNOCENZA DI QUESTI RAGAZZI E' UN QUALCOSA DI CUI ESSERE FIERI ,TUTTI I GENITORI ,ME COMPRESA,DI FIGLI DISABILI SONO ORGOGLIOSI DI AVERE DEGLI ANGELI AL LORO FIANCO.E A TE CHE HAI SCRITTO QUESTO BIGLIETTO SPERO SOLO CHE TU ABBIA QUALCHE SEGNO DALLA VITA CHE TI FACCIA CAPIRE QUELLO CHE HAI FATTO.

Anonimo ha detto...

Lasciate perdere questi personaggi. Non smettete mai di lottare in favore dei disabili. senza di voi, e di chi come voi prende le loro difese, queste persone sarebbero davvero perse!